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PERCORSI DI CULTURA IN MONTAGNA - VII SOSTA

 

In un celebre film di Werner Herzog dal titolo “Fitzcarraldo”, il protagonista sostenuto da un forte sogno, lotta con tutte le sue forze per raggiungerlo. Un po’ smisurato ma a sua convinzione raggiungibile. Il sottotitolo di quel film recita: “Chi sogna smuove le montagne”.

Se c’è un accostamento con il progetto (sogno?) realizzato da Antonio Vasselli, questo con il film di Herzog, appare più che possibile: solo credendo fortemente in quello che si vuole costruire, si potrà realizzare un’impresa … davvero ciclopica … e  “Spazi di Pietra, Progetto Prospettive Naturali sul Sentiero Paolo Fantini, Riserva Naturale Monte Catillo”, è stato molto di più. Troppo facile definirlo la “realizzazione di un progetto”. C’è tutta la “patologia” di una passione che sa immaginare prima e realizzare pietra su pietra poi, un sogno smisurato. Come interpretare diversamente la realizzazione di opere di pietra, in un luogo di natura “marginale”, che si sviluppa a “mezza costa” in un’area, dove la conservazione della natura contende lo spazio ad una periferia urbana che si è spinta oltre ogni limite possibile.

Invece …

Venerdi 28 Aprile 2017 nell’ambito della “7° Sosta” prevista nei “Percorsi di Cultura in Montagna”, Antonio Vasselli nel presentare “Spazi di Pietra-Progetto Prospettive Naturali sul Sentiero Paolo Fantini, Riserva Naturale Monte Catillo”, realizzato con l’aiuto di alcuni fedelissimi collaboratori, ha sbalordito il pubblico presentando la realizzazione dei suoi manufatti, che ora è possibile ammirare, passo dopo passo, lungo il “Sentiero Paolo Fantini”.

Parole misurate tra immagini, ci hanno guidato lungo il cammino, (aperto, vorremmo ricordarlo, ad uno dei panorami più belli della provincia di Roma), facendoci arrivare fin sulla cima del Monte Sterparo, sorta di  avamposto “lucretile” sull’Agro Tiburtino-Romano.

Il “sogno” di rendere fruibile l’ambiente dei cosiddetti Monti Comunali tiburtini, Tonino lo ha ricordato, iniziò molti anni fa, attraverso l’opera di Pier Giorgio Coccia, socio della Sezione di Tivoli del Club Alpino Italiano che per primo individuò e segnalò una rete di itinerari, nella vasta area di cime minori comprese tra i territori di Tivoli, San Polo dei Cavalieri e Marcellina. Sulla scia di quella mai troppo celebrata opera di valorizzazione turistica, nacque il “Sentiero Paolo Fantini”, ricalcando un percorso diretto sulla cima del Monte Sterparo. Da allora il “sogno” di migliorare il percorso, di valorizzarlo, di renderlo maggiormente fruibile è cresciuto e sasso dopo sasso, oggi vede la realizzazione di 8 postazioni.

Descriverle una ad una risulta difficile, ma nell’incastro a secco di pietre, nel loro armonizzarsi agli spazi aridi circostanti, nel risorgere di piante di alto fusto dal soffocamento probabile delle piante infestanti, nel sospendere manufatti di sasso e canne, sta tutta “la folle ingegneria” degli autori.

Un esempio da seguire? Una via possibile tra i tanti percorribili in montagna!

Siamo rimasti ammirati dalla sensibilità di chi ha operato silenziosamente ma ancor di più siamo grati della “restituzione gratuita” che Tonino, un socio del Club Alpino Italiano, ci ha concesso.

Ai “Percorsi di Cultura in Montagna” la possibilità di poter continuare ad offrire delle chiavi di lettura e comprensione dei vari “alpinismi” possibili, nello “sconfinato” mondo dei Monti d’Appennino.


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